IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI: DEFINIZIONE E VALUTAZIONE
- Paolo Nobili

- 7 dic 2023
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 3 set
Introduzione
Un’impresa non è solo un’entità giuridica o economica: essa rappresenta un sistema complesso formato da persone, processi, beni materiali e immateriali che, in sinergia, concorrono al perseguimento di un obiettivo di natura economica. All’interno di questo sistema i beni aziendali rivestono un ruolo strategico, poiché costituiscono la base operativa su cui si fondano le attività produttive e commerciali. Una particolare categoria di beni, nota come immobilizzazioni materiali, assume rilevanza fondamentale per la struttura e la continuità aziendale, poiché è destinata a generare utilità nel lungo periodo.
In questo articolo analizzeremo nel dettaglio cosa si intende per immobilizzazioni materiali, come vengono classificate nel bilancio d’esercizio, quali principi contabili ne regolano la valutazione e quali meccanismi di ammortamento ne disciplinano la ripartizione dei costi lungo gli esercizi futuri.
Cosa sono le immobilizzazioni materiali
Le immobilizzazioni materiali sono beni tangibili, cioè dotati di fisicità, che appartengono al patrimonio aziendale e che vengono utilizzati durevolmente nello svolgimento dell’attività d’impresa. Il concetto di “durevole” implica che il loro impiego non sia limitato a un singolo esercizio, ma si estenda a un arco temporale pluriennale, contribuendo così a generare valore in modo costante e continuativo.
Questi beni non sono destinati né alla vendita diretta, né alla trasformazione immediata per la realizzazione dei prodotti, bensì fungono da strumenti indispensabili al processo produttivo o alla gestione operativa. Si pensi, ad esempio, a un macchinario utilizzato in un ciclo industriale, a un automezzo per il trasporto delle merci o a un fabbricato che ospita la sede dell’impresa.
Classificazione delle immobilizzazioni materiali
Secondo la normativa civilistica italiana e i principi contabili nazionali, le immobilizzazioni materiali si distinguono in diverse categorie:
Beni materiali acquistati o realizzati internamenteSono i cespiti più comuni, come fabbricati, terreni, impianti e macchinari, acquistati da terzi o realizzati direttamente dall’impresa.
Beni materiali in corso di costruzioneRientrano in questa categoria le opere e i progetti non ancora completati, ma già iscritti in bilancio in quanto destinati a diventare immobilizzazioni al termine della realizzazione.
Acconti e anticipazioniSono somme versate a fornitori o appaltatori per l’acquisto o la costruzione di beni che entreranno successivamente a far parte del patrimonio aziendale.
Esempi pratici di immobilizzazioni materiali
Nell’ambito di un bilancio redatto ai sensi dell’articolo 2424 del codice civile, tra le immobilizzazioni materiali si annoverano:
Terreni e fabbricati: sedi aziendali, stabilimenti, magazzini, terreni agricoli o industriali;
Impianti, macchinari e attrezzature industriali: strumenti utilizzati nei processi produttivi;
Attrezzature commerciali e logistiche: automezzi, scaffalature, sistemi di movimentazione;
Arredi e dotazioni: mobili per ufficio, attrezzature informatiche, strumenti di lavoro;
Immobilizzazioni in corso e acconti: opere edilizie non ultimate, anticipi a fornitori.
Questa categoria viene talvolta definita anche immobilizzazioni tecniche, in quanto rappresenta i fattori produttivi fisici che supportano l’attività caratteristica dell’impresa.
Ammortamento delle immobilizzazioni materiali
Il principio dell’ammortamento è centrale nella gestione delle immobilizzazioni materiali. Con questo procedimento contabile, il costo di un bene viene ripartito lungo la sua vita utile, distribuendolo su più esercizi in modo da riflettere il consumo economico e fisico del bene stesso.
L’ammortamento può avvenire secondo diversi metodi:
a quote costanti, dove la quota di costo è uguale per ogni esercizio;
a quote decrescenti, più elevata nei primi anni e minore negli ultimi;
parametrata a variabili quantitative, come ore di utilizzo o unità prodotte.
Il metodo a quote crescenti non è ammesso, poiché contrasta con il principio di prudenza.
Non tutti i beni sono soggetti ad ammortamento:
I terreni non vengono ammortizzati, salvo che abbiano una durata di utilizzo limitata (cave, discariche, siti estrattivi).
Le opere d’arte non sono soggette a consumo e quindi non sono ammortizzabili.
I fabbricati sono ammortizzati se il loro valore residuo è inferiore al valore netto contabile; nel caso contengano anche il valore del terreno, occorre scorporarlo per determinare correttamente la quota ammortizzabile.
Valutazione delle immobilizzazioni materiali
Le immobilizzazioni materiali vengono iscritte in bilancio al costo di acquisto o di produzione, comprensivo di tutti gli oneri accessori sostenuti per rendere il bene disponibile all’uso. Non è possibile capitalizzare costi già spesati in esercizi precedenti, né effettuare rivalutazioni discrezionali.
Le rivalutazioni sono ammesse esclusivamente nei casi previsti dalla legge, spesso in situazioni straordinarie legate a normative fiscali o di adeguamento dei valori patrimoniali. Al contrario, in presenza di perdite durevoli di valore, è necessario procedere a svalutazioni, riducendo il valore contabile del bene per riallinearlo al valore recuperabile.
Un tipico esempio riguarda un impianto industriale che, a causa di innovazioni tecnologiche, perde in modo irreversibile parte della sua capacità produttiva: in questo caso l’azienda deve rilevare una svalutazione in bilancio.
Conclusione
Le immobilizzazioni materiali rappresentano il cuore dell’infrastruttura produttiva e organizzativa di un’impresa. La loro corretta classificazione, valutazione e gestione contabile è essenziale non solo per rispettare la normativa, ma anche per offrire un quadro fedele e trasparente della situazione patrimoniale e finanziaria.
Comprendere le regole relative all’ammortamento, ai criteri di valutazione e alle eventuali svalutazioni consente agli imprenditori, ai manager e ai professionisti della contabilità di prendere decisioni più consapevoli, pianificare investimenti con maggiore accuratezza e garantire continuità operativa nel lungo periodo.
In un contesto economico caratterizzato da rapidi cambiamenti tecnologici e competitivi, saper gestire in modo corretto le immobilizzazioni materiali significa non solo rispettare obblighi normativi, ma anche costruire solide basi per la crescita e la sostenibilità futura dell’impresa.



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