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Global Bankruptcy Report 2024 – CRIBIS: Un’analisi delle crisi aziendali nel mondo

Introduzione

Nel 2024, la frequenza delle bancarotte aziendali a livello globale ha raggiunto livelli che non si registravano da oltre un decennio, secondo il Global Bankruptcy Report 2025 di Dun & Bradstreet, analizzato da CRIBIS cribis.com. L’analisi evidenzia come, in un contesto caratterizzato da tensioni geopolitiche, inflazione persistente, tassi d’interesse in rialzo, fragilità nelle catene di approvvigionamento, calo dei consumi e rallentamento economico, sia fondamentale per le imprese sviluppare strategie di resilienza e gestione del rischio.

1. Andamento globale dei fallimenti aziendali

  • Il 65% dei Paesi monitorati ha registrato un aumento delle bancarotte nel 2024, significativamente superiore al 53% osservato nel 2019 cribis.com.

  • Il tasso di crescita annuale composto (CAGR) delle bancarotte tra il 2012 e il 2024 si attesta al 5%, ma raddoppia (10%) se considerato il periodo 2021–2024 cribis.com.

  • Su 47 Paesi analizzati, 32 hanno segnato incrementi medi annui delle bancarotte pari al 12%, con alcuni Paesi che hanno registrato aumenti superiori al 20% cribis.com.

Paesi con gli aumenti più significativi (2023–2024)

  • Ucraina: +126%

  • Singapore: +40%

  • Bielorussia: +39%

  • Australia: +37%

  • Canada & Romania: +35%

  • Paesi Bassi: +30%

  • Spagna: +26%

  • Lussemburgo: +24%

  • Svezia: +24%

  • Turchia: +23%

  • Germania: +22%

  • Italia: +20%

  • Indonesia: +19%

  • Taiwan: +18%

  • Vietnam: +18%

  • India: +18%

  • Francia: +17%

  • Ungheria: +17%

  • Giappone: +16%

  • Croazia: +16%

  • Svizzera: +15%

  • Slovenia: +12% cribis.com

Paesi con diminuzioni rilevanti

  • Grecia: –48%

  • Colombia: –43%

  • Cina continentale: –31%

  • Russia: –26%

  • Austria: –19%

  • Argentina: –18%

  • Kazakistan: –17%

  • Corea del Sud: –12%

  • Finlandia: –12%

  • Danimarca: –12%

  • Slovacchia: –11% cribis.com

2. Focalizzazione sull’Italia

  • Le liquidazioni aziendali in Italia sono aumentate del 19,8% tra il 2023 e il 2024, passando da 7.651 a 9.162 casicribis.com.

  • Un fattore determinante è stato il calo dell’EBITDA, pari al 2,6% nei dodici mesi fino a giugno 2024, il primo dato negativo dalla pandemia cribis.com.

  • Rilevanti sono anche i cambiamenti al Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, entrati in vigore nell’ottobre 2024 per adeguarsi alla Direttiva UE sull’insolvenza. Le modifiche includono:

    • tutela delle linee di credito esistenti durante le procedure stragiudiziali;

    • estensione delle opzioni di ristrutturazione anche ai debiti fiscali cribis.com.

  • Tuttavia, la transizione normativa potrebbe aver contribuito a un aumento iniziale delle richieste di liquidazione, a causa dell’adattamento necessario da parte delle imprese e dei professionisti del settore cribis.com.

3. Andamento per aree geografiche

  • Africa Sub-Sahariana: il Sudafrica ha segnato un calo delle liquidazioni del –6%, mentre in Nigeria l’accesso al credito resta limitato per le PMI cribis.com.

  • America Latina: Argentina e Colombia hanno registrato cali nelle bancarotte (Argentina in calo per il terzo anno consecutivo; Colombia –43%), mentre il Messico ha migliorato il rapporto debito/EBITDA cribis.com.

  • Altri Paesi sviluppati:

    • Francia: +17%, con un forte impatto sulle microimprese;

    • Germania: +21,9%, nel contesto di una recessione manifatturiera;

    • Canada: +35% per fragilità della domanda interna;

    • Giappone: +16,3% dopo una stretta monetaria cribis.com.

  • Asia ed Europa orientale:

    • Cina: –31% grazie a misure espansive;

    • Corea del Sud: –12%;

    • Russia: –26,5%;

    • Svezia: +23,9%;

    • Vietnam: +18%, sostenuto dal turismo;

    • India: +17,7% a causa del costo del credito e delle difficoltà nel settore immobiliare cribis.com.

4. Prospettive per il 2025

  • Pur in un contesto in cui inflazione e tassi d’interesse iniziano a mostrare segnali di attenuazione, il rischio di default rimane elevato, soprattutto per le imprese più indebitate o esposte a mercati volatili cribis.com.

  • Le imprese più resilienti saranno quelle in grado di adattarsi rapidamente, mantenere solidità finanziaria e utilizzare i dati per anticipare e gestire il rischio cribis.com.

  • Il 2025 difficilmente sarà un anno di piena ripresa, ma può rappresentare l’inizio di una stabilizzazione nei Paesi e nelle realtà aziendali più preparate e dinamiche cribis.com.

Conclusione

Il Global Bankruptcy Report 2024 evidenzia un panorama globale difficile, con aumenti ampiamente diffusi di liquidazioni aziendali in un contesto economico instabile. L’Italia, pur penalizzata, ha avviato riforme legislative che, se implementate correttamente, potrebbero supportare futuri processi di resilienza. Le aziende devono puntare su flessibilità, capacità predittiva e adeguamento strategico per affrontare le sfide imminenti e cogliere potenziali segnali di stabilizzazione.

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